Sempre Vergine? - Una risposta
Serafino Maria Lanzetta
Casa editrice: Chorabooks
Sinossi
Non sono mancate nel corso della storia della Chiesa minacce riduzionistiche nei confronti del mistero della verginità di Maria. Nei tempi antichi come in quelli recenti una sorta di nouvelle vague volendo dire Maria in un “modo nuovo” o “rinnovato”, a volte più conforme alle aspirazioni dell’uomo che vive nel mondo, ha finito coll’accantonare la sana dottrina insegnata perennemente dalla Chiesa. Ma questo nuovo parlare del mistero di Maria, più aggiornato ai tempi, si è trasformato spesso in un affossamento dello stesso mistero e a ciò si è accompagnata una perdita di senso del valore della verginità e della castità per il Regno dei cieli. Oggi sembra che quelle parole del Signore esortanti a dare tutto per il Vangelo, finanche il proprio corpo, siano semplicemente cose d’altri tempi, di tempi ormai sepolti sotto le macerie di una teologia arrogante e manualistica. Si chiede alla Chiesa, ad esempio, di rivedere il mistero del celibato ecclesiastico. In questo modo appare evidente l’accusa alla teologia che lo ha supportato per secoli, ritenuta niente altro che roba vecchia da mandare in frantumi. È proprio vero questo? Si tratta di una teologia vecchia o non piuttosto di un prurito mondano nuovo, ma poi non tanto nuovo se si guarda a certi periodi di storia della Chiesa?