Versi Aurei
Salvatore Fazìa
Editorial: Editrice Veneta
Sinopsis
Salvatore Fazìa, i cui libri hanno l’inconfondibile copertina blu “sporcata” di rosso, regala un’altra pubblicazione intrigante e complessa, intitolata “Versi aurei”, il cui sottotitolo “rive e derive pitagoriche” fa già intuire che le pagine sono dedicate al filosofo matematico di Samo. Naturalmente Pitagora è un nome ben conosciuto, generalmente associato alle tabelline della famosa “tavola pitagorica” che un tempo si trovava nel retro copertina dei quaderni a quadretti, e al teorema sul triangolo rettangolo. Fazìa, forse anche per rendere più facilmente accessibile il suo scritto, non si sottrae a questa descrizione semplicistica del grande filosofo, anche se lo fa a modo suo: nella prima parte il concetto della “tavola pitagorica” viene declinato in una serie di brevi riflessioni scritte “al quadrato”, cioè in blocchi di parole in cui giustezza e altezza sono uguali. Quadrati che hanno lati lunghi tanto da prendere quasi tutta la larghezza della pagina, altri piccolissimi, formati dall’incrocio di due o tre parole anagrammate fra loro. Un esercizio di stile che già visivamente è intrigante, e che poi alla lettura offre diversi spunti di riflessione. La seconda parte, più tradizionale, è uno studio su Pitagora e i pitagorici, e in particolare sulla scuola di Crotone, a proposito della quale viene anche riportata una tesi di laurea. Corredata da immagini dei luoghi e da disegni che illustrano i teoremi matematici, è una ricerca interessante e molto ricca. Una ricerca che nasce dal web, e l’autore lo lascia tranquillamente intendere, ma non si limita al banale “copia e incolla” da wikipedia o altre fonti: c’è sempre un tocco personale, un modo che definiamo “artistico” di collegare gli argomenti e che di per sé potrebbe essere un manuale dell’uso corretto e ragionato di Internet.