Un futuro luminoso - Cresciuto...
Teodor Flonta
Quando il giovane Teodor finisce la scuola media, suo padre gli fa un regalo che lui desiderava tanto. Era una radiolina a transistor che porterà con sé dappertutto. Un giorno, mentre era con le loro mucche al pascolo, scopre il suono di una bellissima lingua: l’italiano. Da quel momento la sua vita comincia a cambiare. Mentre studia l’italiano all’Università di Bucarest, incontra la donna dei suoi sogni, Ariella, che lo salverà dal comunismo.
La storia del giovane Teodor si dipana sul sottofondo del dramma che la sua famiglia e il suo Paese vivono nei terribili giorni degli anni ’50 in una Romania stalinista. Mentre l’Italia e i Paesi occidentali erano impegnati nella ricostruzione del dopoguerra, il regime comunista, imposto ai rumeni dall’Unione Sovietica, privava i cittadini delle libertà più elementari e riduceva un intero popolo alla fame.
Il regime minaccia di eliminare la famiglia Flonta, dichiarando il padre di Teodor un "nemico del popolo". Di conseguenza, il padre viene arrestato, imprigionato e torturato. Quando la persecuzione raggiunge il suo apice, è costretto a vivere nascosto. Un mestiere che aveva imparato in gioventù lo salva: i russi, che estraggono uranio nei Carpazi per la loro bomba atomica, lo assumono. Là, nella miniera, il lungo braccio della Securitate, la polizia segreta rumena, non può raggiungerlo.
E, siccome nel comunismo i figli dovevano soffrire per i "peccati" che la polizia segreta imputava ai genitori, Teodor subisce anche lui, sin da piccolo, innumerevoli soprusi: non gli vengono riconosciuti i meriti durante le elementari, viene espulso dal liceo e non gli si permette di accedere alla facoltà di sua scelta.
La caduta del comunismo troverà Teodor “alla fine del mondo”, in Tasmania, mentre suo padre, l’ultimo membro della famiglia, sarà coinvolto nel recupero della terra che i comunisti gli avevano confiscato decenni prima.
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