Morsi
Mario Anton Orefice
Editorial: Mario Anton Orefice
Sinopsis
Mi sono sempre piaciuti i negozi pieni di tante cose, quelli che in vetrina hanno il cavallo d’ottone consumato, le poesie di Baudelaire, una collana di perle, gli scacchi in palissandro, l’Eberhard con il vetro segnato, il necessaire con il pennello in osso, i bicchierini di Murano con l’orlo dorato, le cartoline degli anni Trenta, la zanna d’elefante, la foto di un derviscio rotante, il portasigarette in argento, una broche floreale. Questo libro assomiglia a uno di quei negozi, si entra per curiosare qui e là. “Ogni volta che leggo i testi di Mario Anton Orefice mi viene voglia di pensare, un autore è colui che ti sollecita, ti stimola, forse la parola giusta è fecondità. Mi accade anche con Jacques Nozha che però regolarmente non capisco. Ci sono invece certi scrittori anche famosi che ti gettano in uno stato di depressione e ti fanno venire voglia di urlare, Voglio una donna, come Ingrassia sull’albero in Amarcord di Fellini.” Francesco Buzzati, L'indice dei Tartari Mario Anton Orefice è nato il 13 agosto del 1962 a Villach in Austria. Giornalista e consulente della comunicazione, da più di dieci anni tiene corsi di scrittura creativa e professionale. È autore di libri di storia locale, narrativa, attualità, tra cui Paolo Portoghesi, un’intervista (2011), Corsadellanima, da un pensiero all’altro (2009), Treviso Città Proibita, la storia delle carceri asburgiche (2008), La luna nel pozzo, una fiaba per l’Unicef (2003), La pietra e l’acqua, Andrea Palladio a Venezia (2001), Viale della Zoppas (1999), La fiera dei ricordi (1998), Ciao Barbajàn, storie di osti e osterie (1997). Dal 2008 ha aperto il blog filosofico letterario Corsadellanima.