La guarigione con l'imposizione...
SAINT-YVES CASSAC
Sarebbe temerario da parte nostra, d'intraprendere, dopo tanti altri autori, un nuovo lavoro sulla possibilità di guarigione per mezzo del fluido umano, se non avessimo osservato che il soggetto, malgrado le molteplici pubblicazioni alle quali ha dato luogo, non è ancora stato messo alla portata del gran pubblico:
Soltanto i soggetti ammalati, nervosi o astenici, deficienti per una ragione o per l'altra, non otterranno risultati apprezzabili; gli uni perché il loro fluido sarà disperso in modo disordinato, ed in questo siamo d'accordo colla maggioranza dei dottori che hanno studiato la questione, gli altri perché il loro fluido, per la stessa sua debolezza, rimane inoperante.
La forza psichica esiste in tutti ad un grado più o meno considerevole, ciò che non impedisce a certi individui di essere, per la loro costituzione, eccezionalmente dotati. Così accade della radiazione psichica.
Nella stessa guisa che coll'allenamento, un soggetto ordinario può, se non diventare un ercole, almeno migliorare considerevolmente le sue possibilità fisiche; qualunque individuo può molto facilmente sviluppare le sue facoltà psichiche e l'efficacia del suo fluido.
Il presente libretto non potrà dunque contenere che briciole di questa conoscenza; ma queste briciole saranno sufficienti per guidare le menti più riflessive verso speculazioni assai più elevate; in ogni caso, il lavoro basterà, ne siamo convinti, alla realizzazione di esperienze concludenti riguardanti la forza fluidica posseduta da ciascuno di noi. Le nostre spiegazioni permetteranno ad ogni mente equilibrata e colta, ne abbiamo la speranza, di rendersi conto delle possibilità di applicazione di questa forza per combattere le malattie di cui siamo vittime o che affliggono i nostri cari. Ma vorremmo tuttavia, che prima di penetrare più addentro in questo modesto studio, ciascuna di queste menti fosse convinta di una verità sulla quale le straordinarie e talora sgomentanti osservazioni che abbiamo potuto controllare, non lasciano alcun dubbio. Ripetiamo dunque ancora una volta che “Qualunque essere umano porta in sé il principio di un potere di cui neppure immagina i limiti; ma non sa metterne in opera che una parte invero limitatissima”.
Tocca a lui di imparare ad utilizzare l'insieme di questa forza per innalzarsi al disopra della condizione attribuita all'Umanità da un materialismo troppo ristretto. Spetta a lui d'imparare ad innalzarsi verso le insospettabili gioie della più alta conoscenza e di mettere in valore gli incomparabili doni del suo essere reale. Spetta a lui di adoperare questi doni per evitare il dolore e fare, attorno a se, opera di altruismo e di primo soccorso, che non potrebbe menomare la stima per il medico, ma, al contrario, facilitare il suo compito, dando al malato la certezza che la sua propria volontà deve intervenire nella grande maggioranza dei casi per assicurare il pieno successo di una guarigione o dell'arresto di un male doloroso.
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