Psichismo e Yoga
Dr. THÉRÈSE
L' attività psichica acquista nell'uomo una importanza tutta speciale, allorché si esteriorizza sotto la forma inabituale di fenomeni detti “metapsichici” ed allora attira l'attenzione degli esperimentatori. Ma, anche a prescindere da questa modalità d'azione, essa è implicata in modo davvero importante nella vita dell'uomo totale psicofisiologico. E' dunque ugualmente opportuno definire la parte che rappresenta sia nel dominio della vita ordinaria e sia in quello delle condizioni più eccezionali del suo funzionamento. E' con lo studiare il comportamento psichico nei molteplici aspetti della sua attività che si possono intravedere le leggi ed il meccanismo della sua azione e situare, in un quadro d'insieme, le sue manifestazioni in apparenza più dissimili e contraddittorie. Come psichismo e fisiologia appaiono due attività indissolubili in uno stesso soggetto, così, parimenti, la parte rappresentata dalla coscienza non può essere eliminata, qual che sia la modalità della sua associazione con i fenomeni psicofisiologici.L'incosciente è, d'altronde, attualmente, l'oggetto di ricerche approfondite; ma è invece la parte della coscienza stessa che noi abbiamo più specialmente voluto considerare, poiché essa ci è apparsa veramente reale e potentemente organizzatrice.Ciò che ci è apparso interessante, nello studio del sistema dello Yoga, non è la possibilità per lo yoghi di acquisire tutta una serie di poteri; questi ultimi sono già da lungo tempo descritti e classificati nei trattati dello Yoga come lo sono i fatti metapsichici nei nostri trattati occidentali.L'insegnamento importante che ci dà precisamente lo Yoga è che interessa poco o nulla che appaiano questi poteri, poiché l'essenziale consiste nel fatto che una tale scienza sia essenzialmente quella dello spirito, vale a dire di una espansione e di una esaltazione di coscienza. Ciò che lo yoghi cerca di sviluppare, è in primo luogo ciò che l'essere possiede in proprio: una coscienza chiara e possente atta ad acquisire il dominio progressivo del suo ambiente interiore e quindi del mondo esteriore. Lo Yoga insegna che non basta esercitare la coscienza alla forza ed alla concentrazione ma che bisogna ugualmente universalizzarla, ingrandire all'infinito quest'io individuale per trasformarlo a poco a poco nell'universale; cessare d'applicarlo al servizio di un interesse limitato per metterlo al servizio della comprensione dell'universale stesso. Questa nozione fondamentale è tanto nettamente implicata nel sistema dello Yoga che nessun “guru” (istruttore) serio consente di allenare un allievo ad una forte concentrazione, che possa implicare un potere, senza esigere prima da lui una possente disciplina psicologica e interiore che universalizzi quanto più è possibile la coscienza e prima che quest'ultima abbia esercitato il dominio sui desideri, sulle emozioni, sui pensieri per cui acquista la possibilità di utilizzare forze che mai dovranno essere messe a servizio individuale.
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