Mille ore in carcere
Corradini Anna Maria
Maison d'édition: Diogene Multimedia
Synopsis
L’autrice, consulente filosofica, racconta come ha operato in molti Istituti penitenziari del Triveneto, con chi ha lavorato e quanto questa esperienza, più di mille ore, le ha restituito: emozioni, sensazioni,conoscenza, dolore,domande, speranze. Con umiltà. “Il carcere, facendosi sberleffo dei luoghi comuni, non sempre e quasi mai divide, anzi al contrario, può avvicinare, “legare” addirittura, restituendo la dimensione di una diversa libertà che non ha bisogno di amnistie o di fine pena, che non ha bisogno di compensi a peso per i pentimenti negoziati o di processi da evitare, bensì si nutre del coraggio di guardarsi dentro, di riconsiderare Noi stessi, finendo talvolta anche per non distinguere tra detenuti e detenenti, dando prevalenza alla immanente condizione umana ed ad un sforzo di ricostruzione, senza bisogno di giudicare ma cercando di rincollare i pezzi dell'essere persona, anche i frammenti più modesti, perché anche quelli possono avere un'anima. Un po' come l'antica arte giapponese del Kintsugi, l'arte d'incollare, di saldare i cocci di un vaso pregiato rotto, utilizzando delle fusioni di metalli preziosi e della lacca. Nel nostro caso, l'argento della parola, l'oro dei silenzi di chi sappia ascoltare, la lacca dello sguardo di chi veda la persona e non soltanto il suo reato, aiutandola a riacquistare la libertà della consapevolezza delle proprie responsabilità e delle azioni compiute, purché lo voglia, purché in cambio voglia soltanto recuperare la sua dignità di persona” (dalla Presentazione di Enrico Sbriglia).