Non ti pago! - Sul trattamento economico dei musicisti di Chiesa
Aurelio Porfiri
Casa editrice: Chorabooks
Sinossi
Lo stato della musica per la liturgia in Italia è veramente scadente. Sembra un problema per pochi ma in realtà ci tocca, tutti, tocca anche coloro che non si professano cattolici, in quanto la grande musica occidentale deriva dalla musica sacra e il crollo di quest'ultima significa anche in crollo della cultura in generale. Aurelio Porfiri richiama l'attenzione sul ruolo che il mancato riconoscimento del professionismo dei musicisti di Chiesa ha in questo processo. Con riflessioni e anche con alcune interviste (tra cui Ettore Gotti Tedeschi e don Robert Sirico) ci si interroga se è veramente questo stato di cose quello che il Concilio Vaticano II aveva voluto. Nella prefazione, don Samuele Cecotti, esperto di dottrina sociale della Chiesa, avverte: "Com’è possibile allora che oggi la Chiesa sia del tutto irrilevante rispetto alla musica contemporanea e alle altre arti? Com’è possibile che Colei che fu il sommo “mecenate” per millecinquecento anni almeno oggi non dia neppure da vivere a chi assicura settimanalmente la dignità musicale del culto? Il maestro Porfiri non si limita a denunziare, avanza pure una ipotesi di diagnosi rilevando il nesso inscindibile, tanto nel bene quanto nel male, tra musica sacra e Culto Divino, tra musica e liturgia. Ecco allora che lo stato penoso in cui versa la musica sacra cattolica da diversi decenni è come la cartina di tornasole d’una più grave crisi liturgica, d’uno smarrimento nella concezione stessa del culto cattolico". Un testo agile ma certamente molto intenso.